Se i primi passi sono una conquista che apre le porte ai bambini ad un mondo nuovo, le parole lo creano proprio.
Le prime parole dei bambini non esprimono pensieri complessi, ma desideri e bisogni: sono come delle formule magiche pronunciate per soddisfarli, formule che consentono ai bambini di fare una nuova esperienza nel mondo di cui sono il centro e gli unici referenti. Con le prime parole nasce nel bambino la consapevolezza di poter creare in prima persona la consapevolezza, di poter creare ciò di cui si desidera e si ha bisogno.
Prima della comparsa del linguaggio, quando ci sono solo le prime parole, bisogna insegnare ai bambini ad esprimere in modo adeguato e accettabile quello che sentono in modo confuso. In questo periodo sono i genitori che devono dare un nome a quello che i bambini sentono; dovranno essere aiutati a riconoscere le emozioni e a verbalizzarle e dovranno essere accompagnati verso l’accettazione della frustrazione. E’ molto difficile per un bambino resistere all’istinto senza la parola, e se non è ancora in grado di chiedere, può solo agire; quando invece impara il nome di qualcosa, è come se la possedesse ed è in grado di resistere all’istinto.
Quando un bambino possiede le parole per nominare, allora è in grado di esercitare un maggiore controllo sugli impulsi, mentre con le emozioni ci vuole più tempo, perché è necessario imparare a riconoscerle quando nascono e distinguerne le manifestazioni, per evitare di esserne sopraffatti.