L’autostima è un processo attivo, un modo di relazionarci al mondo e alle persone; è anche un modo per interpretare e dare significato agli eventi in cui siamo coinvolti. Immaginiamo ad esempio che voi pensiate di essere brutti o non degni d’amore; nel momento in cui una persona si fa avanti per corteggiarvi, potreste pensare: “Probabilmente mi sta prendendo in giro, o ha bisogno di qualcosa da me”.
L’autostima è un insieme, più o meno armonico di valutazioni complessive che effettuiamo su noi stessi e che riguardano diversi ambiti della nostra persona, come ad esempio bellezza, intelligenza, cultura, competenze professionali, grado di amabilità o diritto di essere amati, adeguatezza nel ruolo di moglie, di marito, di figlio, di amante, di genitore e così via.
Sono normali disarmonie nella propria autostima, ad esempio “sono brava nel lavoro ma non molto come genitore”. Esistono due condizioni che provocano motivatamente angoscia e preoccupazione in una persona: essere carenti in troppi aspetti della propria autostima o essere carenti in quello che si ritiene l’aspetto fondamentale della propria autostima.
L’importanza degli aspetti dell’autostima dipende da fattori culturali, dalla famiglia, dal contesto sociale all’interno del quale siamo cresciuti e dal nostro arbitrio, quello che noi decidiamo essere importante per la nostra autostima e per il nostro appagamento. Noi possiamo anche non accettare certi modelli o posizioni ma ne saremmo comunque in qualche misura condizionati, anche solo per fare il contrario di quello che ci hanno insegnato.
L’opinione che un bambino ha di se stesso è l’immagine in costante cambiamento, dell’opinione che hanno di lui le persone più significative, come i genitori, i fratelli ed i parenti che abitualmente frequenta. I genitori possono costruire nel loro figlio un’immagine positiva di se stesso e una sana fiducia nelle proprie capacità e del proprio grado di amabilità, sostenendo le sue iniziative, permettendo al figlio di trasgredire senza punirlo in modo eccessivo e quando vietano un comportamento, gli indicano qual’è il comportamento alternativo da seguire.
Durante l’adolescenza l’individuo è esposto ad una serie di nuove esperienze, quali: nuovi compagni, nuovi studi, il corpo che si trasforma, abilità intellettive più raffinate, i primi amori contraddistinti da rifiuti e successi; tali esperienze avranno un effetto fondamentale nello sviluppo dell’autostima.
Terminata l’adolescenza, l’autostima è in gran parte consolidata e sono necessari eventi significativi affinché l’immagine di se stessi possa essere messa in discussione in modo sostanziale, come ad esempio un grande successo o insuccesso amoroso o lavorativo, la presenza di eventi traumatici o malattie, oppure una psicoterapia efficace che ci fa stare meglio con noi stessi.